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iRenaissance rappresenta una sfida e un lavoro ambizioso perchè incentra la propria poetica su una semplice domanda:

 

“Che cosa sarebbe successo se nel Rinascimento ci fosse stata la nostra moderna tecnologia?”

 

Si tratta di una serie di opere che hanno l’intento comune di valorizzare ed esaltare il concetto di Bellezza, nate dal profondo rispetto che ho nei confronti del Rinascimento e dei Maestri che lo hanno rappresentato, facendo dell’Italia il punto di riferimento più alto nel mondo. iRenaissance vuole farci riflettere sulle potenzialità che la tecnologia ha e può avere nella nostra vita, se utilizzata con un certo criterio.

La fotografia è stata al servizio dell’idea iniziale per poter rappresentare al meglio la pittura di quei personaggi tipicamente dell’epoca che riflettono le proprie emozioni attraverso i prodotti tecnologici che, con sicurezza, timore o titubanza, maneggiano con una loro propria identità. Ciò che si crea è un gioco di pensieri e azioni che, svelando i lati dei caratteri e le possibili reazioni di questi personaggi, ci portano a riflettere e ad andare oltre la mera tecnica pittorica. Una finestra ri-aperta su quel contesto culturale ma con l’insediamento di elementi a loro sconosciuti che creano una nuova dimensione dell’uomo e delle sue tante sfaccettature caratteriali, nonchè delle sue incredibili potenzialità nella sfera scientifica che lo differenzia da ogni altra specie animale.  La scelta dei prodotti Apple non è casuale: il concetto di bellezza è il fulcro che lega il Rinascimento ad un brand che ha fatto la sua fortuna sull’aspetto estetico del proprio prodotto.

 

Per costruire ogni aspetto di questa idea, ho utilizzato prodotti Apple: a partire dalla realizzazione dei video promozionali fino alle loro musiche (alcune dalla Apple gallery, altre composizioni orchestrali create da me).

Quindi il messaggio al suo interno si amplifica proprio perchè rappresentato attraverso le dinamiche tecnologiche che cercano di esaltarne l’aspetto artistico.

Si tratterebbe di una mostra dove la tecnologia è al servizio dell’arte e viceversa: dove ogni persona potrà rivedersi e riscoprirsi attraverso le dinamiche psicologiche ad essa legate e dove un marchio cosi importante potrà far parte del periodo più affascinante della storia dell’arte. In tal senso, oltre alle tele pittoriche, ho in cantiere sculture e installazioni che daranno un più ampio respiro al concetto regalando al pubblico diversi aspetti sensoriali.

 

Gli obiettivi in termini di creazione e produzione vertono, quindi, sulla sfera emozionale dell'uomo. La continua ricerca di composizioni, ritratti e allegorie che dialogano tra passato e presente, e cercano di dare nuovi spunti artistici per un futuro più sensibile ai rapporti umani. Una produzione che non si fermerà ai soli ritratti singoli attualmente in esecuzione, ma che sfocerà nella realizzazione di scene di corte e scene religiose (o comunque scene con più personaggi) in pittura, sculture dal sapore classico sempre in stretto rapporto con la tecnologia attuale, musiche e video come racconto dell'iter creativo e lavorativo. Insomma, l'intenzione sarà quella di ri-creare la "bottega" del Rinascimento, dove l'arte torna ad essere il centro del mondo generando, si spera, una nuova sensibilità.

En to Pan: A Greek axiom meaning One is the All and within this collection the focusing on the all encompassing connection we have with the Money God.

Money as a banknote, a method of payment, as an item of ethical, moral, social and cultural value within the life of a human being, an attribute of power and wealth but also of limit and dependence. An addiction that both kidnaps and isolates at the same time. A limiting barrier that doesn’t allow you to climb further (symbolised by the ladder) to rebirth.

 

We find “the true light of reason” (portrayed within the star on the borders of the canvases) through hidden choices within our conscience. Meeting us on this journey back in time is the Roman God Janus (in Italian Giano Bifronte) who presides over the beginnings and endings of human life, through historical and mythical times, regardless of religion and even presiding over the other Gods themselves: he is the guardian of every aspect of change: clocks showing half past attest to the importance and use that we make of them and of time today; the snake shaped hands on the other hand have  a double meaning representing the Ouroborus symbol of time continuum within the classical world. Instead here they are shown falling to the ground, breaking with the natural cycle of life and then again at the crossroads of the choice between good (white) and bad (black).

 

As with time technologies also appear as a negative, not because of their objective importance but because of their exaggerated and often incorrect use which is leading us further and further into an isolation of convenience or lulling us into the convenience of isolation.

The space surrounding these symbols is cold, arid and made even more raw by the presence of high walls (the difficulties that must be overcome) and by the dim light stemming from “special lamps” (symbolising temptations) above a man who looks increasingly alone and lost to extent that he has become his own shadow.

 

“Nothing is left to chance within this collection and no item within the paintings is trivial. I have grasped everything that we have experienced throughout history and interpreted it with morals, symbols and perhaps even in a metaphysical way.

Maybe it won’t change the world, or even just change our human ways but it’s already serving a great purpose if it succeeds in touching the deep notes of our being, our beings which are infinite parts of this universe”.

 

Alessio Pistilli

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